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Andrea Serventi
30 Giugno 2016
Tempo di lettura: 5 min.

Acquistare elenchi o liste di Email non conviene: Ecco perchè

Acquistare elenchi o liste di Email non conviene: Ecco perchè

Per noi, qualsiasi attività di email marketing ha come punto di partenza la raccolta di indirizzi email ottenuti con il consenso del destinatario, nella sua piena volontà a ricevere comunicazioni desiderate. Non è solo una best practice per convertire le email in opportunità di business, è un codice etico, vincolato a precise disposizioni di legge, che puoi esplorare con le video-pillole di MailUp dedicate al nuovo regolamento europeo sulla privacy.

Le risorse del web sono infinite, nel bene e nel male: è facile imbattersi in offerte di pacchetti da milioni di indirizzi email, a un prezzo accessibile e pronti per l’uso. Cedere alla tentazione di servirsene è fin troppo facile, specialmente per chi è alle prime armi con l’email marketing e aspira a una rapida crescita. Prima di approfondire il fenomeno, è bene sottolineare due punti chiave:

  • ogni indirizzo email deve possedere il consenso espresso della persona a ricevere le tue comunicazioni commerciali;
  • le liste acquistate o affittate da fornitori esterni devono avere anche il consenso dei destinatari a ricevere comunicazioni di aziende terze.

Senza entrare nel merito degli aspetti strettamente legali – per i quali ti rinviamo alla sezione Legal & Privacy del nostro blog –, vogliamo fare luce su questo fondamentale tema dell’email marketing, mettendo sul piatto gli svantaggi che l’utilizzo di liste acquistate porta con sé, per poi offrirti soluzioni e strumenti per costruire un database in modo sano ed efficace.

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Gli svantaggi per chi acquista elenchi di email

L’assunto è uno, e vogliamo sia il più chiaro possibile: il numero di indirizzi email presenti in un database, da solo, non è sufficiente a stabilirne il valore. Anzi, un database di milioni di contatti, se di cattiva qualità, risulta dannoso oltre che inutile. La qualità è l’unica variabile da considerare nella valutazione. Vediamo i rischi che si corrono con l’acquisto di pacchetti di indirizzi email.

Scarso coinvolgimento dei destinatari

Se i tuoi contatti in database non hanno mai espresso l’esplicita volontà di ricevere le tue comunicazioni, come possono essere interessati alle tue campagne? Lo scarso engagement ha un immediato riflesso nelle statistiche: i tassi di apertura e clic delle campagne si collocheranno sotto le medie di settore.

Reputazione di invio deteriorata

Un elevato numero di segnalazioni spam ha ripercussioni sulla reputazione del dominio di invio, che a sua volta incide sulla deliverability, ossia il tasso di recapito dei messaggi in inbox. Nello specifico i fattori che influenzano la reputazione sono:

  • la percentuale di bounce, ossia gli indirizzi email che hanno restituito un errore a seguito di un invio;
  • il comportamento dei destinatari (aperture, clic, risposte contro segnalazioni abusi/spam);
  • le modalità di costruzione della lista e raccolta del consenso.

Una campagna è efficace solo se raggiunge la casella di posta in arrivo del destinatario. Mancando l’appuntamento con l’inbox e scivolando nello spam, l’email vanifica tutto il lavoro condotto in precedenza. Per questo l’acquisto di una nutrita lista di indirizzi email può risultare controproducente, dal momento che intacca anche gli invii futuri, condotti magari seguendo le best practice.

Brand identity compromessa

Reputazione del dominio di invio e reputazione del brand sono legate a doppio filo. L’identità di una realtà aziendale si costruisce nel tempo, con il lavoro e la dedizione, creando un rapporto di credibilità fiducia con i clienti, che siano acquisiti o potenziali. Inviando a chi non ha esplicitamente richiesto di ricevere le tue comunicazioni, il rischio di venire etichettato come spammer è altissimo, con ricadute pesanti sulla brand identity.

Rischio di sanzioni

L’effetto negativo più concreto prende forma nella sanzione pecuniaria: le persone che ricevono spam possono presentare segnalazioni, reclami o ricorsi al Garante, esercitando tutti i diritti previsti dal Codice della privacy, inclusa la richiesta di sanzioni contro chi invia messaggi indesiderati, che nei casi più gravi possono arrivare fino a circa 500.000 euro.

Le nostre best practice per il database building

Servono creatività e strumenti adeguati per creare, anche da zero, una lista di indirizzi a norma di legge, basata sul consenso libero, specifico e informato dei destinatari che riceveranno tutte le tue comunicazioni.

Promuovi la tua newsletter

Il sito è la casa virtuale di un brand, rappresenta uno snodo decisivo nel percorso che va dal primo contatto all’acquisto. Chi raggiunge il tuo sito dimostra già un interesse per i tuoi prodotti e servizi, oltre a essere già profilato se giunge da una campagna Adwords. Pur non mostrando un’immediata propensione all’acquisto, è molto probabile che il visitatore sia disponibile a iscriversi alla newsletter, per essere aggiornato periodicamente su offerte e novità. Assicurati quindi che sul sito sia presente e ben visibile un box per l’iscrizione – o anche più di uno: moltiplicare gli entry point è sempre una buona idea. Con l’editor drag & drop integrato in MailUp puoi creare in pochi passi un modulo personalizzato di sign-up con header, campi, menù a tendina, bottoni e check box.

Attiva un pop-up di iscrizione

Oltre a integrare un modulo di iscrizione nel tuo sito, puoi creare un pop-up (o lightbox) con pochi essenziali campi per richiedere l’iscrizione alla newsletter. Uno strumento semplice, poco invasivo ed estremamente configurabile, che puoi facilmente creare con MailUp grazie all’integrazione con PadiAct.

Crea contenuti di qualità

Blog post, white paper, ebook, ma anche infografiche, case study e webinar. Il tuo piano editoriale rappresenta un valore aggiunto per attrarre visitatori e prospect, da omaggiare con contenuti di qualità e taglio differente, in cambio dell’iscrizione alla tua newsletter.

Inserisci un modulo di iscrizione sulla tua pagina Facebook

social network sono un canale importante per generare traffico e alimentare il database. MailUp ha messo a punto Facebook App, un comodo strumento per inserire un modulo d’iscrizione nella tua pagina Facebook: in poche operazioni drag & drop è possibile creare un modulo selezionando i campi, scegliendo la lista della piattaforma MailUp a cui indirizzare i nuovi iscritti e personalizzando sfondo, header e logo.

Raccogli contatti sul tuo iPad

Non solo online. Anche le fiere, gli eventi (persino il tuo negozio) possono convertirsi in occasioni per alimentare il database di nuovi iscritti. Jade di MailUp è un’applicazione semplice e intuitiva che consente di creare un modulo di iscrizione personalizzato sull’iPad e collegato all’account MailUp. Disponibile anche offline, Jade è lo strumento chiave per digitalizzare l’intero processo di raccolta contatti, evitando le lunghe e insidiose trascrizioni di nominativi e indirizzi dal modulo cartaceo alla piattaforma MailUp.

Sfrutta i punti di contatto

Nella relazione con un cliente o un prospect, sono molti i momenti che puoi sfruttare per richiedere l’iscrizione alla newsletter: l’accesso a un’area riservata, al momento della richiesta di un preventivo, in fase di acquisto o commentando un blog post.

Per concludere

Acquistare pacchetti traboccanti di milioni di email non serve. Anzi, si ottiene il risultato contrario, quello di intaccare la propria credibilità come sender agli occhi degli ISP e come brand agli occhi dei clienti.

Per questo MailUp ti fornisce tanti strumenti per costruire a alimentare costantemente il tuo database di contatti, attraverso tutti i canali, online e offline, dai social network al sito. Attiva una prova gratuita di 30 giorni di MailUp, e sperimenta tutte le funzioni avanzate della piattaforma.

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Andrea Serventi

Sono nato nel 1986 a Milano, dove mi sono laureato in lettere moderne e ho iniziato a scrivere di tante cose per quotidiani online, magazine e notiziari tivù. Convertito al marketing e al mondo digital, sono content editor di MailUp: leggo, ascolto, raccolgo spunti e scrivo, per raccontare cos'è l'email marketing e come renderlo strategico.

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