Lo stato dell’arte dell’email

20 Ottobre 2020

Il 2010 è stato senza alcun dubbio l’anno in cui lo sviluppo dei nuovi canali di comunicazione ha registrato una forte crescita, evidenziando lo sviluppo esponenziale di Twitter e di Facebook, quest’ultimo raggiungendo i 600 milioni di utenti, portando molta attenzione verso questo fenomeno di rivoluzione sociale.
L’utilizzo di nuovi canali social da parte delle aziende, non è andato però a discapito dell’email, che resta sempre uno strumento indispensabile e attuale nelle attività di comunicazione e direct marketing. I due canali offrono a loro volta la possibilità di integrarsi, aiutando le proprie comunicazioni a vicenda, ad esempio attraverso la condivisione via social di una newsletter, o con form di iscrizione alla propria mailing list attraverso i social, evitando i noiosi processi di inserimento dati.

Ѐ importante ricordare che l’iscrizione a qualunque social network – o comunque l’attivazione di un OpenID – richiede all’utente di possedere un’email, per poter effettuare la registrazione, dimostrando così di restare un canale necessario per accedere poi ad altri servizi offerti dalla rete. L’email perciò non deve temere la concorrenza, essendo uno strumento attuale, indispensabile e con caratteristiche che la rendono unica ed insostituibile.
I dati, mostrano come l’email marketing resta uno strumento valido in grado far ottenere risultati sul breve-medio termine, poiché agisce su un mezzo di comunicazione molto diffuso, utilizzato da quasi la totalità di coloro che hanno accesso alla rete. Nell’ultimo anno infatti sono stati registrati 480 milioni di nuovi utenti mail, raggiungendo così un totale di 1.88 miliardi, comparato a 1.97 miliardi di utenti internet (giugno 2010). Infine un altro aspetto da non sottovalutare è il bassissimo impatto ambientale di questo canale, solo 4 grammi di CO2 per ogni email.

Senza ombra di dubbio, l’email è un mezzo consolidato, un ottimo meccanismo di marketing relazionale, in grado di instaurare conversazioni con utenti interessati, che hanno scelto di ricevere i nostri messaggi acconsentendo al trattamento dei loro dati ed iscrivendosi alla newsletter.

numeri

Come emerso dai dati statistici pervenuti, un’importante percentuale di email inviate sono Spam (89,1%), ma l’email marketing è ben altro, tutti coloro che svolgono una buona campagna di email, condotta in maniera etica e su liste adeguatamente profilate di contatti, che hanno dato il consenso al trattamento dei loro dati, registrano ottimi risultati sia in termine di ROI che di creazione di relazioni dirette con i propri utenti.

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