La reputazione è tutto. Parola dei feedback loop

20 Ottobre 2020

La reputazione è un concetto protagonista di tanti aspetti del Marketing. Nell’Email Marketing diventa decisivo non solo per aumentare le conversioni di una campagna, ma anche per assicurare il recapito del proprio messaggio direttamente nella casella Inbox.

La reputazione, intesa come genuinità e rilevanza, è applicata da ISP, MSP (come per esempio Libero e Hotmail) e sistemi antispam per valutare la legittimità di una comunicazione attraverso l’analisi del comportamento di chi invia.

Chi fa spam, infatti, ha la tendenza a inviare il medesimo messaggio a un’enorme lista di utenti, senza alcun controllo su segnalazioni di abuso e bounce generati. Questo comportamento è analizzato dagli ISP che, in base al numero di segnalazioni e alla gravità, possono attribuire una reputazione bassa ai server, all’indirizzo di posta del mittente o perfino al dominio utilizzato.

Schema dei Feedback Loop

Un feedback loop  è generato quando un utente riceve una comunicazione non voluta e la classifica come indesiderata premendo il pulsante “Segnala come Spam”.
In questo caso l’ISP raccoglie tutte le segnalazioni, risale al server di origine, assegna un voto all’attività eseguita e, se un apposito accordo è stato sottoscritto, fa una segnalazione al server di origine, responsabile della gestione corretta di queste notifiche.

Ricevuti questi messaggi, una piattaforma come MailUp procede alla disicrizione dell’indirizzo dell’utente che ha segnalato l’abuso, così che questi non sia più contattato. Si evita così che l’ISP possa confondere l’attività legittima dell’azienda per quella di uno spammer.

Alcuni accorgimenti aiutano fin dai primi invii le aziende e le associazioni, che scelgono di usare questo canale in modo responsabile, a mantenere alta la propria reputazione e garantire il recapito dei propri messaggi:

  1. Inserire il link di disicrizione ben visibile, se possibile anche in testa all’email, così da non incoraggiare l’utente a segnalare l’abuso per non ricevere più i messaggi
  2. Non acquistare liste esterne, spesso prive di qualità e controlli
  3. Scegliere un processo di iscrizione come “confirmed opt-in”, in modo da poter limitare l’inserimento di email errate e spam trap
  4. Impostare la disicrizione come un “single opt-out” così da facilitare l’abbandono da parte dell’utente, meglio se affiancata a una pagina per aggiornare il proprio profilo e le preferenze di ricezione
  5. Essere riconoscibili: se il mittente non è noto al destinatario, la probabilità di segnalazioni di abusi aumenta notevolmente. Occorre comunicare correttamente in fase di iscrizione, mantenere una frequenza di comunicazione di almeno 1 messaggio al mese e non cambiare brand identity o mittente senza un adeguato preavviso.

Questo articolo è stato scritto da

Edoardo Piccolotto

Edoardo Piccolotto

Marketing Executive di MailUp

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