Creativi e intelligenze artificiali: gli scenari a venire secondo Sergio Spaccavento

20 Ottobre 2020Tempo lettura: 7 min.

A tu per tu con il Direttore creativo esecutivo di Conversion, ripercorrendo i temi esplorati a MailUp Marketing Conference in un panel dedicato all’evoluzione della creatività computazionale, dalle origini al deep e machine learning.

La creatività me la fa il computer di mio cugino”. Per intitolare il proprio panel Sergio Spaccavento ha scelto una provocazione, facendo il verso alla cattiva quanto consolidata abitudine a considerare la creatività come qualcosa che non richieda tecniche, specializzazioni e di conseguenza investimenti. Un computer e un cugino con del tempo libero, non serve altro.

Così ovviamente non è, e per far luce sul presente e gli scenari futuri della creatività in pochi erano più indicati di Sergio Spaccavento, milanese di adozione e attivo tra pubblicità, digital marketing, radio e TV. Spaccavento è uno dei creativi italiani più apprezzati al mondo, oggi direttore creativo esecutivo di Conversion Agency. È autore radiofonico (lo ZOO di 105 e il Programmone di Nino Frassica), televisivo (Gialappa’s, Mario di Mtv, Mariottide di Infinity etc.), cinematografico (Italiano Medio, Omicidio all’Italiana), docente universitario (NABA, Politecnico di Milano) e conferenziere internazionale. Paralleli al curriculum, diversi premi e riconoscimenti presso i principali festival pubblicitari nazionali e internazionali, oltre al grand prix dell’ADCI, l’MTV best show, due Cuffie d’oro e altro ancora.  

In occasione della MailUp Marketing Conference, Spaccavento ha tenuto un panel dedicato all’evoluzione della creatività computazionale, da Lady Ada Lovelace al deep e machine learning. Abbiamo rivolto alcune domande a Sergio, per avvicinarci alla sua prospettiva circa i temi dell’omnicanalità, delle dinamiche conversazionali e, ovviamente, della creatività. Ecco cosa ci ha risposto.

Buongiorno Sergio, è stato un piacere averti tra gli esperti di MailUp Marketing Conference. Vogliamo condividere con i lettori del blog e con i partecipanti di MailUp Marketing Conference la tua esperienza decennale a stretto contatto con realtà aziendali affermate, che ti hanno valso molti premi importanti nel settore pubblicitario.

Il fine ultimo delle campagne di comunicazione, o perlomeno il più tangibile, è l’incentivazione del comportamento di acquisto. Quanto credi sia importante la coerenza di marca, nello sviluppo delle strategie di conversione?

Sono tanti i valori di marca che possono costruire una base di rapporto sano e continuativo con i propri consumatori. L’onestà, la coerenza, la chiarezza e il reciproco beneficio sono a mio parere quelli più importanti.

Quando si parla di coerenza però non si parla solo di posizionamento e tono di voce in assoluto, credo vada esteso a ogni mezzo e situazione in cui si comunica. La schizofrenia comunicativa confonde, e complica il messaggio che dovrebbe essere celere e diretto soprattutto se orientato alla conversione.

Pensi quindi che l’omnicanalità sia una buona strada da percorrere per definire una conversazione coerente con i propri potenziali clienti?

L’omnicanalità aiuta a scegliere i canali giusti soprattutto nel momento giusto, per presenziare il processo di acquisto di un consumatore, e più sono coerenti tra di loro, addirittura costruendo una storia, più sono in grado di aumentarne la loro efficacia perché si sommano e amplificano con un unico obiettivo.

Dati: parola da maneggiare con cura per costruire una visione unica del cliente e base dell’approccio omnicanale. Le aziende sono consapevoli del potenziale inesploso che hanno tra le mani? Sanno usarlo a servizio delle proprie campagne creative?

Il potere è assoluto, i dati sono la scienza, la ragione che mancava a rendere più sicura la creatività, ma hanno però un altro lato della medaglia. Per vincere, a volte, bisogna rischiare, sperimentare, e si sa che i dati non saranno mai espliciti nel suggerire un’ipotesi out of the box.

Durante MailUp Marketing Conference abbiamo parlato degli impatti delle nuove tecnologie sulle dinamiche conversazionali. Credi che l’approccio creativo evolverà rispetto alle nuove tecnologie con cui veicolerà i propri messaggi comunicativi?  

Non solo si evolverà in futuro, ma si è già evoluto proprio nel momento in cui sto rispondendo a questa domanda. La velocità di cambiamento delle cose è ormai strettamente legato alla tecnologia che è prevedibile nel breve periodo ma non può esserlo nel medio o lungo. Ma se volete saperne di più, leggete il resoconto di MailUp Marketing Conference!

Chi è Sergio Spaccavento

Direttore creativo esecutivo e partner di Conversion, autore radiofonico, televisivo, cinematografico, docente universitario e conferenziere internazionale, ma soprattutto un mitomane. Spaccavento ha vinto diversi premi ai principali festival pubblicitari nazionali e internazionali, ha vinto il Grand Prix dell’ADCI nel 2015 con la strategia social di Ceres, ha vinto l’MTV Best Show con la serie Mario, ha vinto due Cuffie d’oro con lo ZOO di 105, è stato finalista al Nastro d’argento con il film Italiano Medio e con Omicidio all’italiana, ed è stato il primo italiano ad avere il palcoscenico dei Cannes Lions tutto per sé. A proposito, è un mitomane (meglio ribadirlo).

Sergio Spaccavento

Sergio Spaccavento a MailUp Marketing Conference

Sergio Spaccavento è stato tra gli speaker del pomeriggio di MailUp Marketing Conference: il primo evento su larga scala organizzato da MailUp, in cui sono stati analizzati trend, dati e strategie per capire dai protagonisti il presente e il futuro del Marketing Digitale. L’evento si è tenuto a Milano, a Palazzo Mezzanotte, il 12 dicembre 2017.

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Questo articolo è stato scritto da

Ramona Caselli

Ramona Caselli

Come Digital Pr & Co-marketing specialist, la comunicazione è la mia musica, la rete lo strumento, gli eventi il teatro. Curo la relazione con media partner, clienti e influencer sfruttando le conoscenze trasversali acquisite nell'ambito dello sviluppo di campagne di marketing online e offline.

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