
Il Design Thinking secondo Claudio Dell’Era, tra presente e traiettorie evolutive
Claudio Dell’Era è Associate Professor in Design Strategy alla School of Management del Politecnico di Milano, e a lui si devono i più importanti contributi in Italia sul Design Thinking. Lo abbiamo intervistato, per avere un’anticipazione del suo intervento a MailUp Marketing Conference.
Tutto nacque in California, a Stanford. È qui che il Design Thinking emerse attorno agli anni 2000 come modello progettuale per risolvere problemi complessi impiegando visione e gestione creative.
Caratterizzato da un approccio democratico che mobilita tutte le risorse aziendali, il Design Thinking è centrato sulla persona e sulla sua capacità di sviluppare un pensiero valido da entrambi i punti di vista: quello del soggetto ideatore e quello del destinatario del progetto.
Claudio Dell’Era rappresenta il profilo più adatto per spiegarci una disciplina che – a suo parere – “sta descrivendo traiettorie evolutive che lo vedono applicato in contesti ulteriormente sfidanti, guadagnando spazio in progetti di change management e supportando processi di innovazione e sviluppo“.
Associate Professor in Design Strategy alla School of Management del Politecnico di Milano, Claudio Dell’Era il 30 novembre salirà sul palco di MailUp Marketing Conference: il suo intervento si intitolerà Transformation in DESIGN THINKING, e ci offrirà lo sguardo più attento su questa disciplina, esplorando le quattro diverse interpretazioni del paradigma, caratterizzate da principi e pratiche differenti che stanno emergendo sul mercato.
In attesa dell’evento, lo abbiamo intervistato, per avvicinarci meglio alla tematica e capire come il Design Thinking contribuisce all’efficienza aziendale, quali sono gli scenari futuri e altro ancora. Buona lettura.
Il Design Thinking secondo Claudio Dell’Era
Design Thinking: tutti ne parlano, pochi sanno davvero di cosa si tratta. Come aiuta l’efficienza aziendale?
In un mondo contraddistinto da innumerevoli innovazioni tecnologiche che abilitano infinite soluzioni, il Design Thinking rimette al centro le persone non solo in relazione ai bisogni che possono esprimere nei confronti di prodotti e servizi, ma anche, se non soprattutto, in relazione ai valori che rendono i medesimi prodotti e servizi di senso.
Qual è la sua applicazione più interessante nello scenario attuale?
Se il Design Thinking nasce sostanzialmente coma una metodologia di problem solving capace di coniugare competenze analitiche ad attitudini creative, sta descrivendo delle traiettorie evolutive che lo vedono applicato in contesti differenti ed ulteriormente sfidanti.
Da un lato il Design Thinking sta guadagnando spazio in progetti di change management in cui la persona al centro del cambiamento non è l’end user ma l’employee con l’obiettivo di renderla confidente e proattiva nei confronti del cambiamento e dell’innovazione.
Dall’altro lato il Design Thinking sta supportando i processi di innovazione che non solo ambiscono a sviluppare soluzioni originali, ma anche a identificare direzioni strategiche e scenari di sviluppo che siano rilevanti sia per le aziende che li perseguono che per le persone li vivranno.
Qual è la difficoltà principale che le aziende potrebbero incontrare nell’implementare il Design Thinking?
Le recenti evoluzioni del Design Thinking si basano su una rinnovata interpretazione della creatività che non è più esclusivamente basarsi sull’attitudine a proporre nuove soluzioni, ma che deve essere coniugata con uno spirito critico basato sull’ascolto e sulla volontà di dare profondità alle proprie visioni ed intuizioni
E come superarla?
Queste nuove interpretazioni del Design Thinking richiedono una rivisitazione significativa di quelli che sono i più moderni approcci all’innovazione.
Da una tensione rivolta all’ideazione e conseguentemente alla quantità di idee prodotte, ad una tensione rivolta alla critica, interpretata come processo di confronto volto ad approfondire e irrobustire una visione.
Da processi di innovazione outside-in e quindi che si basano su un’attenta ricognizione dei bisogni espressi dal mercato, a processi di innovazione inside-out che al contrario prendono spunto da visioni sviluppate all’interno delle organizzazioni per diventare proposte verso il mercato.
Che cosa imparerà chi ti ascolterà a MailUp Marketing Conference?
Nel corso di MailUp Marketing Conference condividerò alcuni dati legati all’evoluzione del Design Thinking raccolti nelle prime due edizioni dell’Osservatorio Design Thinking for Business della School of Management – Politecnico di Milano, nonché le principali interpretazioni che il mondo consulenziale e accademico danno a tale approccio progettuale.
Chi è Claudio Dell’Era?
Claudio Dell’Era è Associate Professor in Design Strategy alla School of Management del Politecnico di Milano, dove ricopre anche la carica di Co-Founder di LEADIN’Lab, il Laboratorio di LEAdership, Design e INnovation.
È anche Direttore dell’Osservatorio “Design Thinking for Business” della School of Management del Politecnico di Milano. Le sue attività di ricerca si concentrano intorno alle aree del Design Thinking e della Design Strategy. Ha pubblicato oltre 100 articoli scientifici, capitoli in pubblicazioni editoriali, etc.
Claudio Dell’Era è stato firma di diverse riviste di rilevanza internazionale, tra cui Entrepreneurship Theory and Practice, Journal of Product Innovation Management, Long Range Planning, R&D Management, International Journal of Operations & Production Management, Industry & Innovation, International Journal of Innovation Management.
Sarà ospite a MailUp Marketing Conference il 30 novembre a Milano, Palazzo Mezzanotte. Se non hai ancora acquistato il tuo pass per l’evento, è il momento di farlo!