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Paola Bergamini
21 Agosto 2019
Tempo di lettura: 8 min.

Instagram per branding: pro e contro di avere un account privato

Ci sono molte ragioni per cui le aziende optano per account Instagram privati: dalla protezione dei dati al raggio d’azione, dai follower fino al tasso di coinvolgimento, e molto altro.

Che cosa si intende, esattamente, quando si parla di branding? Di promuovere un marchio? Di fidelizzare i clienti? O semplicemente di espandere il raggio d’azione potenziale delle vendite?

Nella sua interezza, il branding riguarda tutti questi elementi messi insieme e molto altro ancora. Le sue dinamiche, nel tempo, si sono fatte sempre più complesse, a causa dell’introduzione dei digital media nell’equazione.

I digital media sono riusciti di fatto ad eliminare i confini fisici. Un marchio di qualsiasi parte del mondo può rivolgersi a persone in qualsiasi altra parte del mondo, il tutto in pochi secondi. Una singola campagna virale ha il potenziale di raggiungere milioni di persone in tutto il mondo. Quindi sì, il branding non è più un’operazione così semplice come poteva risultare qualche decennio fa.

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Il branding e il mercato digitale

Per quanto l’equazione ora sia molto più complessa, è anche più efficace. Le persone hanno accesso a migliaia di marchi e, a loro volta, i marchi possono raggiungere un pubblico target molto più ampio. Questo ovviamente comporta un aumento delle vendite, maggiori entrate, migliori opportunità di espansione e così via.

Il branding oggi è molto più di un semplice logo, con uno slogan mediocre e magari una mascotte con cui rapportarsi. Il branding è un esercizio dettagliato e ben analizzato che deve tenere conto di una serie di fattori.

In che modo il tuo marchio è diverso dagli altri?

  • Perché le persone dovrebbero scegliere te?
  • Quanto è attuale la tua strategia di branding?
  • Quale immagine del marchio stai cercando di creare?
  • Qual è il tipo di pubblico che si rapporterà con il tuo marchio?

L’elenco delle domande è quasi infinito, ma sono tutte importanti. Il brand non è definito solo da una o due cose, piuttosto è tenuto insieme da una moltitudine di aspetti.

Alcuni marchi hanno svolto un lavoro brillante affrontando tutti questi aspetti e, grazie a un branding intelligente, hanno incrementato il loro capitale e decuplicato il loro fatturato.

Branding e social media

Ora i social media sono una parte molto importante della matrice del marketing digitale – forse addirittura l’aspetto più importante. Piattaforme come Facebook, Instagram e Twitter sono riuscite a riunire milioni di persone di tutto il mondo e hanno fornito loro un mezzo tramite il quale poter interagire e fare networking. Tuttavia, non si tratta più unicamente di fare networking.

Per i brand, si tratta del mercato aperto perfetto in cui inserirsi e promuoversi a milioni di persone. O meglio, diciamo pure a un miliardo di persone. Nel 2019, Instagram ospita un miliardo di utenti attivi da ogni angolo del pianeta, e sì, quel numero è destinato crescere ulteriormente negli anni a venire. Instagram è cresciuto in maniera esponenziale in un breve lasso di tempo, tanto da essere definita la più grande app di social network al mondo.

Non sorprende quindi che i marchi stiano facendo uno sforzo consapevole per essere molto attivi su Instagram e per utilizzarlo come piattaforma per il branding e per le promozioni. Con il raggio d’azione e il traffico che Instagram è in grado di offrire, il marketing digitale può essere molto redditizio per i brand che lo usano.

Instagram già di per sé è una piattaforma molto favorevole alle imprese e offre ai marchi (o anche ai privati) la possibilità di avere profili aziendali pubblici. I profili aziendali dispongono di opzioni come:

  • Email e contatto diretto
  • Posizione su Google Maps
  • Link a siti web
  • Backlink su Instagram Stories
  • Annunci sponsorizzati e promossi
  • Approfondimenti sul rendimento per ogni pubblicazione, compreso l’accesso ai parametri
  • Visite al profilo e analisi del traffico

E così via. In tal modo, Instagram è diventato un ambiente stimolante per i marchi, rendendo più facile per loro intraprendere campagne di marketing e raggiungere il proprio pubblico in modo virtuale.

Account Instagram privati

Instagram non solo offre agli utenti la possibilità di avere un account aziendale e pubblico, ma anche la possibilità di avere un account completamente privato.

Un account privato garantisce che ogni post condiviso su un feed privato sia visibile solo ai suoi follower. Ci sono molte ragioni per cui le persone optano per account privati, tra queste la sicurezza è una delle più importanti. Per una persona che non sta cercando di promuovere o vendere nulla tramite Instagram un account privato è, in effetti, un’ottima soluzione.

Ha senso, per un brand, avere un account Instagram privato?

Diamo un’occhiata ai pro e ai contro.

Pro

1.Filtrare i follower

Un account pubblico dà la possibilità a chiunque abbia un account Instagram di seguirlo, e non c’è modo di impostare un filtro. Quindi, qualunque account, che sia autentico o falso, può seguire un brand.

Ora, per molti marchi gli account spam non sono altro che numeri falsati e non hanno alcun valore aggiuntivo. È improbabile che questi account generino alcun tipo di coinvolgimento e potrebbero persino inviare spam con commenti e messaggi.

Quindi, un marchio che sta cercando di filtrare i profili falsi e che vuole creare un seguito autentico al 100% dovrebbe sicuramente optare per un account privato. Questo offre la possibilità di scegliere quali richieste accettare e quali rifiutare sulla base di verifiche svolte di volta in volta.

Gli account spam sono presenti in numero piuttosto elevato su Instagram, e il network stesso ha fatto diversi sforzi per eliminare questi account in modo da salvaguardare l’autenticità della propria rete.

2.Protezione dei dati

Oggi è molto facile plagiare qualcosa trovata su Internet e spacciarla come propria senza dare il dovuto credito. E se questo contenuto non è coperto da diritti d’autore o da diritti di proprietà intellettuale, non è neanche possibile fare una denuncia. Se un marchio è particolarmente interessato a proteggere il proprio contenuto da furti o copie, fare un account privato può ridurre leggermente questi rischi.

No, non è in alcun modo una garanzia di protezione assoluta, ma sicuramente riduce i rischi. Solo i follower del profilo sarebbero in grado di visualizzare il contenuto e anche se condividessero il contenuto privatamente, solo un’altra persona che segue l’account del marchio potrebbe visualizzarlo.

Questa soluzione, inoltre, previene la possibilità di condividere i contenuti nelle storie personali. Quindi, un account privato offre una considerevole tutela del contenuto pubblicato.

3.Attività privata

Qualsiasi attività svolta da un account Instagram privato non può essere visualizzata da tutti. Può essere vista solo da coloro che seguono l’account in questione e questo aggiunge un ulteriore livello di protezione della privacy.

Ad esempio, se un marchio mette un like a un post o lo commenta, solo i suoi follower potranno accorgersene. Qualsiasi marchio che voglia tenere la propria attività online relativa ad un altro post privato lontana dagli occhi del pubblico, potrà farlo.

Anche nella scheda dove si può visualizzare l’attività di altre pagine, minuto per minuto, solo i follower potranno vedere l’attività del marchio. Questa è un’ottima soluzione per tutti i marchi che non vogliono rischiare di essere costantemente sotto sorveglianza da parte del pubblico.

Contro:

1. Reach inferiore e follower ridotti

Come già detto in precedenza, uno degli obiettivi principali di un marchio che cerca di affermarsi sui social media è quello di raggiungere quante più persone possibile. È vero che un account privato permette di evitare follower falsi e spam, però questo influisce potenzialmente anche sulla reach complessiva del marchio.

Ad esempio, qualsiasi campagna di marketing sarà visibile solo ai follower. Anche gli hashtag associati alla campagna non contribuiranno molto all’ampliamento del bacino, perché i post taggati non compariranno nelle ricerche pubbliche. Il traffico generato subirà quindi un crollo, e questo non è mai positivo per un marchio.

Quando l’obiettivo principale di un marchio è massimizzare il raggio d’azione e la visibilità, un account privato non è di grande aiuto (a meno che il numero di follower dell’account non sia veramente considerevole). Quindi, anche se un marchio pubblica contenuti fantastici che potrebbero portare a grandi risultati, solo una manciata di persone li vedrà.

2. Engagement inferiore

Il coinvolgimento (o engagement) è un fattore molto importante per i marchi sui social media ed è anche indicativo del rendimento delle proprie campagne. Un maggiore coinvolgimento significa che il marchio si sta comportando bene e viceversa, quindi è fondamentale che un brand si concentri sull’aumento del tasso di engagement. Tuttavia, questo diventa un compito piuttosto difficile per un marchio con un account privato, perché solo i follower possono mettere un like o commentare.

Chi non è un follower non può né visualizzare né interagire con post privati, né può vederli quando qualcun altro li condivide con lui/lei (a meno che non decida di seguire il marchio).

Anche in questo caso si tratta di un ostacolo non indifferente, e l’unica opzione è che un marchio renda pubblico il proprio profilo. Un tasso di coinvolgimento scadente può ostacolare la presenza online di un marchio, il che si rifletterà negativamente anche sulle entrate.

3. Assenza di statistiche del profilo

A differenza di un profilo Instagram pubblico, uno privato non include le opzioni aggiuntive di tracciamento del traffico, visualizzazione dei KPI e delle statistiche, e non dà nemmeno la possibilità di analizzare il rendimento del profilo. È tutto completamente nascosto e Instagram non mette a disposizione alcuna statistica. Cercare di tenere traccia di questi numeri senza l’ausilio di un software è piuttosto complicato e richiede molto tempo, inoltre potrebbe non essere altrettanto preciso.

Quindi, se un brand sta cercando di tracciare e migliorare le statistiche di Instagram, i dati di insight sono decisamente importanti e non se ne può fare a meno.

4.Limitazione dei contenuti promossi

I profili privati hanno la possibilità di promuovere contenuti, al pari dei profili aziendali, però, anche in questo caso, questi annunci potranno essere visualizzati solo dai follower. Quando i contenuti vengono promossi attraverso un annuncio sponsorizzato su un account pubblico, i marchi possono raggiungere migliaia di persone, a seconda di quanto sono disposti a spendere. Possono anche scegliere la fascia demografica e rendere il targeting degli annunci molto specifico.

Tutte queste funzionalità aggiuntive non sono disponibili in un account Instagram privato, che di conseguenza avrà un raggio d’azione più ridotto e quindi ricaverà un ROI (ritorno sugli investimenti) minore dall’investimento pubblicitario.

In conclusione

Gli account Instagram privati hanno una serie di vantaggi da non trascurare; tuttavia, questi potrebbero non essere applicabili a marchi e persone che intendono aumentare la propria visibilità su Instagram. Di fatto, avere un account privato potrebbe risultare dannoso per la crescita di un brand e non aiuterà in alcun modo l’analisi dei KPI.

Per le persone che vogliono salvaguardare la propria privacy, un account privato è l’opzione ideale. Lo stesso non si può dire per il profilo Instagram di un marchio, perché la promozione e la riconoscibilità del marchio sono direttamente proporzionali ai risultati.

Statistiche migliori indicano migliori prestazioni e maggior raggio d’azione, che è esattamente ciò a cui dovrebbe ambire un marchio. Quindi, la decisione di un brand di rendere privato o meno il proprio account è personale, ma sicuramente non aiuterà a ottenere tutto ciò di cui un marchio ha bisogno per competere con la concorrenza spietata!

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Paola Bergamini

Sono nata nel 1993 a Como e sono evasa dai confini della provincia per studiare a Milano, dove mi sono laureata in filosofia seguendo una passione personale. Da sempre affascinata al mondo del digital e della comunicazione, amo scrivere e arricchirmi leggendo. Come Content Editor di MailUp, mi tengo aggiornata sul mondo dell'Email e del Digital Marketing per divulgarne trend, teorie e strumenti.

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