
Pedalando da Roma a Milano con Paola Gianotti e il MiTE per la Youth4Climate
Paola Gianotti ci racconta la sua pedalata di 750 km in occasione della settimana della mobilità sostenibile, che ha visto la collaborazione del Ministero della Transizione Ecologica e il sostegno di MailUp
Paola Gianotti non è una figura nuova qui sul nostro blog e sui nostri profili social. Da diversi anni infatti MailUp ha preso a cuore l’impegno e la determinazione di questa ultracycler nelle sue numerose iniziative sportive e solidali e nel suo impegno quotidiano per sostenere il rispetto del ciclista sulla strada.
Per saperne di più, leggi l’intervista completa a Paola Gianotti!
Oggi siamo entrati più nel dettaglio delle tematiche sociali che guidano le sue iniziative, per capire direttamente dalle sue parole come lo sport, e anche il digitale, possono aiutare a dar rilevanza a certi messaggi. E abbiamo colto l’occasione dell’ultima impresa di Paola, la All4Bike, per farci spiegare com’è nata l’idea dell’iniziativa, il significato simbolico di questa pedalata e gli strumenti digitali utilizzati per aumentare la risonanza dell’evento.
All4Bike: tutti i dettagli dell’iniziativa
All4Bike: questo il nome dell’ultima impresa sportiva di Paola Gianotti. Una pedalata di 750 km, da Roma a Milano, svolta in occasione della settimana della mobilità sostenibile e con la collaborazione del Ministero della Transizione Ecologica.
Una maratona su due ruote che si è conclusa a Milano, in vista dell’inizio della prima conferenza mondiale dei giovani sul clima, la Youth4Climate, e in preparazione della conferenza mondiale delle parti sul clima, che si terrà nel mese di novembre a Glasgow e che vedrà il nostro Paese come co-organizzatore dell’evento.
Ma come è nata questa iniziativa e cosa collega la lotta ai cambiamenti climatici con le battaglie sociali a cui Paola da sempre ci ha abituati?
Lasciamo che ce lo spieghi lei in questa intervista.
Com’è nata l’idea dell’iniziativa e la collaborazione con il MiTe?
Sono stata contattata direttamente dall’ufficio stampa del ministro del Ministero della Transizione Ecologica capeggiato dal ministro Roberto Cingolani per raccontare il mio coinvolgimento sul tema della sicurezza stradale e il mio rapporto con la strada. Ci siamo incontrati per una prima intervista in cui ho avuto modo di spiegare il mio impegno quotidiano per promuovere il rispetto del ciclista sulle strade. Una tematica che ha suscitato molto interesse e che ha portato al susseguirsi di altri incontri per approfondire l’importanza di questo argomento. Da questi primi momenti di confronto è nata l’idea di organizzare un’iniziativa per la settimana della mobilità sostenibile e cogliere questa opportunità per lanciare un messaggio importante, ben più ampio ma che comunque coinvolge e comporta anche la sicurezza e la tutela di un mezzo come la bicicletta.
Qual è il messaggio dell’iniziativa e come si collega con le tue precedenti campagne sociali?
La bicicletta, fin dai tempi antichi, è il mezzo più sostenibile che ci sia. Essa rappresenta una delle tante scelte quotidiane e abitudini ordinarie che possono contribuire a tutelare l’ambiente e contenere i drammatici impatti dell’uomo sul clima. Se riuscissimo a integrarla maggiormente nelle nostre routine, soprattutto in città, daremmo un semplice ma efficace contributo che, sommato alle tante altre piccole azioni degli altri, potrebbe davvero fare la differenza.
Con l’avvento della pedalata assistita, inoltre, non abbiamo più scuse per rimandare questo tipo di scelta, anche per tragitti più lunghi. La bicicletta sta diventando un mezzo che può essere scelto per qualsiasi tipologia di percorso e da chiunque, anche dai meno allenati. Questa All4Bike quindi ha voluto rappresentare proprio questo: la rilevanza che un gesto molto semplice, ovvero scegliere di utilizzare la bicicletta invece dell’automobile, può assumere per preservare il benessere del nostro pianeta. Senza contare che oltre a fare bene all’ambiente, l’utilizzo della bicicletta fa bene anche a noi stessi: si tratta infatti di un mezzo che ci fa entrare in contatto diretto con la natura e l’ambiente che ci circondano, riducendo notevolmente lo stress che altri mezzi di trasporto possono arrecare ogni giorno, con elementi come traffico, ambienti chiusi, orari vincolanti a farla da padrone.
Che tipo di preparazione fisica e psicologica è stata necessaria per l’evento?
A differenza di altre iniziative passate, questa All4Bike ha richiesto sicuramente meno preparazione fisica, in primo luogo perché si è trattata perlopiù di una pedalata simbolica, meno improntata sulla volontà di spingersi fisicamente oltre e più focalizzata sulla valenza emblematica del messaggio di sostenibilità ambientale. In secondo luogo, devo ammettere che ero già allenata dalla mia precedente iniziativa sportiva: a fine luglio ho attraversato la nuova ciclovia dei parchi della Calabria, chiamata così proprio perché attraversa i 4 diversi paesaggi dei principali parchi della regione. Una pedalata che consiglio di intraprendere a tutti, vista la bellezza del contesto naturalistico che la circonda.
Qual è stato l’aspetto che ti ha messo maggiormente alla prova?
Come già accennato prima, questa pedalata non ha richiesto uno sforzo fisico particolare. C’è stata però tanta tensione mentale, dovuta alla consapevolezza dell’importanza del messaggio sociale dell’iniziativa. Ho avuto il privilegio, ma al contempo anche la pressione mentale, di essere portavoce di una tematica di estrema importanza, ovvero la sostenibilità ambientale, e questo porta con sé un’inevitabile “pressione psicologica” che però ha il grande vantaggio di aumentare il grado di orgoglio e soddisfazione a fine impresa.
A distanza di qualche settimana dall’evento, quali sono stati i risultati raggiunti? Sei soddisfatta?
Sicuramente i risultati non si possono vedere nel concreto immediatamente. Mi rendo però conto che c’è sempre più propensione e volontà di cambiare le cose. Al mio arrivo a Milano dopo la pedalata, ad esempio, ho incontrato Federica Gasbarro, l’italiana scelta per rappresentare la Youth4Climate, e nei chilometri di pedalata che abbiamo fatto insieme sono rimasta molto colpita dalla forte voglia di cambiamento e dalla determinazione di persone così giovani come lei. Allo stesso modo, parallelamente a questa iniziativa, sto riscontrando un maggior coinvolgimento da parte delle amministrazioni comunali italiane sulla tematica della sicurezza stradale. Vengo contattata oggi molto più che in passato per portare la mia iniziativa nei comuni italiani e i primi risultati si iniziano sicuramente a vedere: fino a un anno e mezzo fa non c’era alcun cartello stradale sul rispetto del ciclista. Oggi ne abbiamo introdotti 3500 in circa 350 comuni.
Quanto è stato importante lo strumento del digitale per promuovere questo evento e portare i risultati sperati? E quali canali digitali hai trovato più efficaci?
Senza il digitale la risonanza dell’evento sarebbe stata chiaramente molto inferiore. Il digital ha aiutato tantissimo e ho utilizzato come sempre in parallelo Facebook e Instagram. In particolare mi sono resa conto che strumenti come le stories e le dirette Instagram sono ciò che funziona di più, perché permettono di seguire in tempo reale un evento e sono ciò di cui le persone ora hanno più bisogno: contenuti reali, meno filtrati da una post produzione e più diretti.
Sicuramente nel complesso il digitale aiuta a rendere virale un messaggio, ne amplifica l’importanza e il raggio di azione.
Quali sono i tuoi programmi per il futuro? Hai in agenda altri eventi o iniziative simili?
Il mio obiettivo principale e a lungo termine continua quello di introdurre la legge della distanza minima di un metro e mezzo per il sorpasso di un ciclista. Legge che è in vigore ormai in tutta Europa e che manca solo nel nostro codice stradale.
A breve termine, invece, è nell’aria l’idea di una collaborazione con Caterpillar, trasmissione di Radio2, in occasione della loro campagna M’illumino di meno. Sto infatti puntando ad estendere il mio attuale impegno sul tema della sicurezza stradale a un discorso più ampio, che abbracci anche la tematica ambientale.
Fa da sfondo a questi due obiettivi chiaramente sempre il proseguo delle mie attività in giro per l’Italia per portare i cartelli stradali di rispetto del ciclista nelle regioni che mancano all’appello.
Per sapere di più su tutte le iniziative di Paola Gianotti e sulla sua storia, visita il suo sito Keep Brave.