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Paola Bergamini
7 Aprile 2021
Tempo di lettura: 6 min.

Digitale e cashback: ecco come stanno cambiando le abitudini di acquisto dei consumatori

La pandemia ha certamente rivoluzionato le abitudini dei consumatori, creando nuove preferenze di acquisto che prima dell’emergenza stentavano a radicarsi nella quotidianità. Il Cashback di Stato rientra tra le ultime novità in uno scenario già notevolmente cambiato. Scopriamo insieme quali sono i suoi impatti.

Quando si parla di shopping frasi come “Lo compro su internet che costa meno”, “Guardo com’è in negozio, poi lo compro online” o ancora “Ormai compro tutto online, che è più comodo” sono diventate sempre più comuni e, soprattutto dopo l’avvento della pandemia, sono entrate nel linguaggio tipico dei consumatori più smart delle generazioni Z e Y, ma anche e più spesso di un pubblico nuovo, fino ad ora poco avvezzo agli acquisti digitali.

Tuttavia, da qualche mese a questa parte esclamazioni di questo tipo riceverebbero, in tutta risposta, un commento del genere: “Ma così non prendi il cashback!”.

Sin dalla sua introduzione, a dicembre 2020, il Cashback di Stato si è rivelato un ulteriore fattore di cambiamento in un anno già denso di sconvolgimenti che si sta gradualmente insinuando nella quotidianità e negli schemi comportamentali dei consumatori, influenzando notevolmente quelle che saranno le modalità di acquisto e pagamento del futuro.

Vediamo, quindi, quali sono i principali impatti di questa nuova misura.

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Cos’è il cashback

Il cashback è una misura che esiste già da diversi anni e consiste in un riaccredito di una parte della cifra spesa dal consumatore a fronte di un acquisto. Si tratta, in altre parole, di una sorta di ricompensa che si ottiene dopo l’acquisto e solo a fronte del raggiungimento di una soglia minima (il cosiddetto payout), che rappresenta di fatto il vero vantaggio per l’esercente.

Questa forma di rimborso è utilizzata da brand, negozi online e offline e piattaforme di pagamento per due ragioni principali:

  • incentivare l’acquisto da parte dei clienti
  • aumentare la fidelizzazione.

Il cashback, infatti, attrae il consumatore con la logica del “guadagnare facendo acquisti” ed è esattamente questo il meccanismo che determina il successo di questo tipo di iniziativa.

Tutto sul Cashback di Stato: cos’è, quali sono i vantaggi e come attivarlo

Il Cashback di Stato è una misura introdotta dal Governo italiano in via sperimentale per il periodo dall’8 al 31 dicembre 2020 ed entrata a pieno regime il 1° gennaio 2021, con scadenza al 30 giugno 2022. Si tratta di un programma che prevede 3 fasi di cashback, ciascuno con durata semestrale e sempre basato sulla dinamica del ricevere un rimborso a fronte di una spesa. Nel caso di questa tipologia di cashback, il riaccredito previsto è del 10% ed si può ottenere per ogni acquisto, a patto che sia effettuato in modalità elettronica e in un negozio fisico. Il credito guadagnato è rimborsato effettivamente solo al termine del periodo di validità del cashback e solo nel caso in cui siano state effettuate almeno 50 transazioniIl rimborso massimo che si può ottenere per ogni singolo acquisto è di 15 euro, per un rimborso totale massimo pari a 150 euro.

Lo scopo è quello di incentivare l’acquisto nei negozi fisici e di contrastare l’evasione fiscale, disincentivando i pagamenti in contanti e promuovendo le modalità di acquisto elettroniche, ancora poco diffuse (nonostante un aumento nel periodo post-Covid) se si pensa che l’Italia nel 2019 si posizionava al 24° posto su 27 nella classifica continentale delle transazioni con carta pro-capite, con circa 77,1 transazioni a testa.

Come funziona il cashback

Per iscriversi e partecipare al Cashback di Stato, occorre:

  • avere almeno 18 anni 
  • essere residente in Italia
  • attivare il proprio IBAN, tramite l’app IO.it o altri sistemi e acquirer convenzionati (qui l’elenco aggiornato)

Dopo la prima registrazione, l’iscrizione alle altre fasi del Cashback di Stato risulterà automatica e non ci sarà bisogno di ripetere la procedura.

Cashback e abitudini di acquisto (prima e dopo)

Il Cashback di Stato è una delle iniziative che il Governo ha introdotto per avviare quella lotta al contante ufficializzata con il decreto legge n.104 del 14 Agosto 2020. Ma la spinta all’utilizzo di nuove forme di pagamento più sicure e digitali è solo uno dei versanti su cui è direzionata questa misura, che si pone anche come un tentativo di contrastare l’evasione fiscale, oltre che di rilanciare lo shopping in negozio e arginare la crisi degli store fisici che si è aggravata notevolmente con l’avvento della pandemia.

I primi effetti di questa iniziativa si sono resi visibili sin dal suo avvio in forma sperimentale: a metà dicembre, pochi giorni dopo la sua introduzione, gli iscritti al Cashback di Stato erano 3,9 milioni di persone e, in parallelo, gli strumenti di pagamento elettronici registrati sono arrivati a un totale di 7 milioni, dall’app IO e dagli altri strumenti alternativi.

Modalità di pagamento sempre più digitali e contactless

Spostando il focus sulle vere e proprie abitudini dei consumatori, si sta assistendo ai primi piccoli ma significativi impatti delle iniziative anti contante: le persone che chiedono di pagare con pos anche per importi molto piccoli sono in aumento e gli esercenti, di conseguenza, si stanno attrezzando e digitalizzando per assecondare queste nuove abitudini. Se prima quasi non si osava chiedere lo scontrino o si era riluttanti a pagare con carta anche il singolo caffè, ora questi stanno diventando gradualmente dei comportamenti quotidiani e automatici, complice l’incentivo ad ottenere il rimborso previsto dal cashback.

L’ultimo Osservatorio sugli Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano rivela, infatti, che, se prima del lockdown i pagamenti digitali non erano ancora permeati completamente nella quotidianità degli italiani, lo scenario post pandemico ha visto un incremento dei pagamenti contactless, che sono saliti del 29% nonostante i mesi di chiusure in cui non erano utilizzabili.

Fonte: Il Sole 24 Ore

I dati dell’Osservatorio fanno emergere anche una crescita dei pagamenti tramite smartphone o wearable in negozio, che hanno superato i 3,4 miliardi con un incremento dell’80% rispetto al 2019.

Questi numeri fanno sperare che la difficoltà ad adottare forme di pagamento innovative una volta compresi i numerosi vantaggi, unita alla volontà di effettuare pagamenti in sicurezza e al processo di digitalizzazione “forzato”, stia accelerando irrimediabilmente l’adozione dei pagamenti digitali come nuova modalità di acquisto del futuro.

Shopping fisico e ripartenza dei negozi

L’esclusione degli e-commerce da iniziative come il Cashback di Stato o la lotteria degli scontrini,  sta rappresentando un tentativo di arginare la crisi dei negozi fisici aggravata dall’emergenza sanitaria, andando a favorire il manifestarsi del fenomeno phygital e, con esso, di una ricerca da parte del consumatore di forme di shopping più ibride, in cui l’ago della bilancia non penderà più drasticamente verso l’esperienza di acquisto online, come si evince già nel report di Global Web Index sulle abitudini dei consumatori italiani:

Se anche dopo le riaperture nel post-lockdown i consumatori si erano abituati a compiere acquisti online, ora, complice l’impossibilità di usufruire del rimborso previsto dal cashback, molti consumatori preferiscono effettuare i loro acquisti negli store fisici, dando una speranza di ripartenza soprattutto ai piccoli esercenti.

Non solo cashback: tutte le iniziative del “Piano Italia Cashless”

Il cashback non è l’unica iniziativa che sta indirizzando le abitudini di acquisto verso digitalizzazione e pagamenti contactless. Il “Piano Italia Cashless” ha previsto, infatti, un insieme di misure indirizzate a esercenti e consumatori per ridurre l’utilizzo dei contanti, contrastare l’evasione fiscale ed educare le persone all’utilizzo delle forme di pagamento digitale:

  • la riduzione a 2.000 euro del limite all’uso del contante, che scenderà ulteriormente a 1.000 euro a partire dal 2022
  • l’obbligo di tracciabilità delle spese detraibili al 19%
  • il credito d’imposta del 30% sulle commissioni Pos di esercenti e professionisti
  • la lotteria degli scontrini, che prevede l’esibizione di un codice da esibire agli esercenti per i pagamenti solo cashless per partecipare e la possibilità di vincere fino a 5 milioni di euro per il consumatore e un milione per l’esercente
  • l’introduzione futura della nuova soglia di 50 euro prevista dalla Direttiva dei Sistemi di Pagamento (PSD2), con la quale sarà possibile effettuare transazioni senza passare la carta all’operatore e digitare il PIN

Conclusioni

Digitalizzazione dei pagamenti e ripristino di un’esigenza di acquisto in store sono solo i primi e i più visibili impatti del Cashback di Stato, la cui portata è ancora impossibile da determinare, ma, considerato il breve periodo di vita, sarà certamente significativa. Questa iniziativa, insieme al nuovo fenomeno del phygital e agli effetti ancora tutt’altro che assopiti della pandemia, stanno plasmando il mondo degli acquisti introducendo nuovi e irreversibili comportamenti e abitudini che sono destinati a caratterizzare lo scenario futuro.

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Paola Bergamini

Sono nata nel 1993 a Como e sono evasa dai confini della provincia per studiare a Milano, dove mi sono laureata in filosofia seguendo una passione personale. Da sempre affascinata al mondo del digital e della comunicazione, amo scrivere e arricchirmi leggendo. Come Content Editor di MailUp, mi tengo aggiornata sul mondo dell'Email e del Digital Marketing per divulgarne trend, teorie e strumenti.

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